Il Presidente del Consorzio per la Bonifica della Capitanata Giuseppe De Filippo, il Direttore ...
Per individuare i rapporti di intensità tra i diversi bacini si è tenuto conto:
Attribuito a ciascun bacino il costo medio annuo per l’esercizio degli impianti idrovori e la densità in ml/ha dei canali ad esso spettanti, si è proceduto alla fusione dei due elementi caratterizzanti, per pervenire all’indice di intensità del bacino.
** La densità della rete scolante viene calcolata tenendo conto dello sviluppo complessivo della rete e quindi sia dei canali che dei corsi d’acqua naturali ricadenti nei singoli bacini.
Nell’ambito di ciascun bacino i terreni si presentano con situazioni idrauliche differenti di cui occorre tener conto in funzione della diversa soggiacenza dei terreni stessi rispetto ai punti di recapito di scolo delle acque.
Per la determinazione delle diverse situazioni di pericolosità si deve partire dalla teorica ipotesi in cui venisse a cessare o a mancare l’attività di bonifica, ed in base a questa determinare le zone i cui terreni si presentino in analoghe condizioni.
A tali fini, elemento rappresentativo appare la giacitura dei terreni. Sotto questo profilo il comprensorio può essere ripartito tra le seguenti zone:
Dalla composizione dei due elementi tecnici, indice di intensità e indice di soggiacenza, come sopra determinati, si ricava l’indice di rischio.
La capacità drenante ovvero la permeabilità dei terreni può rappresentare il parametro del diverso comportamento.
Poiché la capacità drenante dei terreni o più genericamente permeabilità, è funzione della struttura e tessitura dei suoli è possibile attribuire a ciascun raggruppamento un giudizio sulla capacità drenante.
Dalla composizione degli indici di rischio e degli indici di comportamento, si perviene alla determinazione degli indici idraulici tecnici.
Gli indici idraulici tecnici come sopra determinati non possono tuttavia essere adottati così come sono, in quanto essi forniscono l’esatta misura e definiscono il diverso rapporto fra i vari immobili nei confronti dei danni evitati alle singole zone del comprensorio in funzione dell’attività di bonifica, ma non tengono conto del danno complessivo di cui risentirebbe tutto il comprensorio in caso di inattività della bonifica.
Si può affermare che, sia pure in diversa misura, tutti gli immobili consorziati, indipendentemente dalla loro destinazione economica, ricavano un beneficio dalle opere e dalle attività di carattere generale.
Ci si trova di fronte al cosiddetto “beneficio generale”.
La progressiva evoluzione delle tecniche produttive e della meccanizzazione (arature profonde, concimazioni, difesa chimica) ha determinato la graduale trasformazione del territorio con l’abbandono dei pascoli e l’intensificazione colturale di tutti i suoli agrari. Inoltre ha comportato un miglioramento complessivo della struttura del terreno migliorandone la permeabilità ed il franco di coltivazione con conseguente omogeneizzazione delle capacità produttive e maggiore uniformità di classi e conseguenti rendite catastali.
Per quanto sopra riportato il Consorzio, in relazione alle trascorse esperienze di gestione di ampi territori, dopo l’identificazione di aree omogenee, ha applicato le rendite virtuali elaborate e ricavate sulla base dei dati disponibili all’ex Ufficio Tecnico Erariale.
Aree omogenee del comprensorio di bonifica
Il Consorzio ha suddiviso il territorio in due zone principali caratterizzate dalla presenza o meno degli impianti pubblici di irrigazione:
Ciascuna delle aree è stata a sua volta suddivisa in sub aree così individuate:
1) aree irrigue
2) aree asciutte
Le rendite catastali di ciascun immobile calcolate, come meglio descritto nella relazione generale, forniscono l’indice economico per i terreni extragricoli
La composizione degli “indici idraulici” con gli “indici economici” fornisce gli indici di beneficio derivanti dalle opere di bonifica idraulica.
Verranno preliminarmente riportati sulle mappe catastali i limiti delle zone di pari indici idraulico e quindi verrà attribuito nel catasto consortile, a ciascuna particella ed a ciascuna unità immobiliare, l’indice idraulico spettante.
L’indice di beneficio si ottiene dalla relazione:
Ib = Ii x R
dove:
Applicando la predetta formula l’indice di beneficio viene espresso per ciascuna particella o unità immobiliare da una rendita virtuale. Riportata in catasto la rendita virtuale (ovvero indice di beneficio) di ciascuna particella e unità immobiliare si perviene all’impianto catastale. Esso costituisce la base imponibile per la formazione del ruolo e verrà modificato soltanto per gli aggiornamenti conseguenti a vendite, frazionamenti, ecc.
Da un punto di vista operativo le predette operazioni non presentano particolari difficoltà, potendo essere affidate ai moderni sistemi informatici.
L’aliquota da applicarsi ciascun anno per ogni euro di reddito virtuale deriva dal seguente rapporto:
dove: