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Piano di Classifica

Riparto delle spese

Scopi e modalità di riparto delle spese

Finalità, criteri di riparto, benefici e indici

Finalità

Scopo del presente Piano di Classifica è il riparto, tra i proprietari degli immobili, delle spese che il Consorzio sostiene e che sono poste per legge a loro carico.

Esse riguardano: le spese annualmente sostenute per l’esercizio e la manutenzione delle opere pubbliche di bonifica e quelle necessarie per il funzionamento del Consorzio; quote relative alla esecuzione delle opere di competenza statale e regionale, quando non siano poste a totale carico dello Stato e della Regione e, in generale, per il raggiungimento di tutti i suoi fini istituzionali, a norma di quanto contenuto all’art. 59 del R.D. n° 215/1933.

Nel tempo, le nuove esigenze che via via si vanno manifestando per effetto dell’evolversi degli ordinamenti colturali e dell’assetto del territorio, determinano una costante evoluzione degli aspetti tecnici della bonifica.

Conseguentemente il presente Piano di Classifica è aggiornabile. Esso, dunque ha il carattere di provvisorietà previsto dal 1° comma dell’art. 11 del citato R.D. n° 215.

Potere impositivo

I Consorzi di Bonifica, per il l’adempimento dei loro fini istituzionali, hanno il potere di imporre contributi ai proprietari consorziati.

La portata ed i limiti di tale potere sono anch’essi disciplinati da disposizioni generali costituenti principi fondamentali per la specifica materia.

Inoltre, sempre in via generale, occorre sottolineare che il potere impositivo di cui sono titolari i Consorzi ha per oggetto tutti quegli immobili che traggono beneficio dalla bonifica, qualunque sia la destinazione degli immobili stessi (agricola od extragricola).

Con il presente Piano di Classifica, infatti, vengono individuati i benefici derivanti agli immobili dall’attività del Consorzio e vengono elaborati gli indici per la quantificazione di tale beneficio.

Criteri di riparto

La funzione che svolge il Consorzio, dalla quale derivano oneri a carico dei consorziati, è quella di contribuire in modo determinante alla sicurezza idraulica del territorio assicurando condizioni idonee allo sviluppo della vita civile e delle attività economiche.

Per determinare i rapporti di beneficio tra i vari immobili si opera utilizzando opportuni parametri tecnici ed economici.

Sotto il profilo tecnico idraulico è necessario conoscere sia il diverso comportamento idraulico sia la diversa entità del rischio idraulico cui sono soggetti gli immobili del comprensorio per le caratteristiche intrinseche dei suoli.

Sotto il profilo economico è necessario conoscere la diversa entità del valore fondiario o del reddito di ciascun immobile che, a parità di rischio idraulico e di comportamento dei suoli, viene tutelato e valorizzato dall’attività di bonifica integrale.

La composizione dei predetti elementi, espressi attraverso appositi indici, fornisce i rapporti esistenti tra gli immobili per quanto attiene la misura del danno evitato e quindi del beneficio prodotto dall’attività di bonifica.

Indici tecnici

Per le caratteristiche del comprensorio, i terreni si trovano in differenti condizioni di “carenza idraulica” a seconda della loro posizione di “soggiacenza” rispetto al recapito del bacino. In applicazione dei criteri esposti, le diverse condizioni di carenza idraulica vengono espresse attraverso un indice che viene indicato come “indice di rischio”.

Per la sua determinazione, in ogni bacino, si è proceduto tenendo conto di due elementi:

  • il primo individua la diversa intensità delle opere e quindi degli interventi consortili necessari ad assicurare la funzionalità e la conservazione del bacino stesso;
  • il secondo individua la diversa situazione di pericolosità dei terreni nell’ambito di ciascun bacino e rappresenta l’indice di “soggiacenza” dei terreni.

Ulteriore elemento è il diverso comportamento idraulico dei terreni a causa delle loro differenti caratteristiche fisiche. Pertanto, l’indice idraulico deriva dalla composizione di due fattori: il rischio cui i terreni sono soggetti (determinato dall’intensità delle opere e dalla soggiacenza dei terreni) ed il comportamento dei terreni stessi.

Per individuare i rapporti di intensità tra i diversi bacini si è tenuto conto:

  • della densità** della rete scolante mantenuta in efficienza, in relazione alla superficie del bacino, espressa in metri lineari di sviluppo per ettaro;
  • dell’esercizio degli impianti idrovori.

Attribuito a ciascun bacino il costo medio annuo per l’esercizio degli impianti idrovori e la densità in ml/ha dei canali ad esso spettanti, si è proceduto alla fusione dei due elementi caratterizzanti, per pervenire all’indice di intensità del bacino.

** La densità della rete scolante viene calcolata tenendo conto dello sviluppo complessivo della rete e quindi sia dei canali che dei corsi d’acqua naturali ricadenti nei singoli bacini.

Nell’ambito di ciascun bacino i terreni si presentano con situazioni idrauliche differenti di cui occorre tener conto in funzione della diversa soggiacenza dei terreni stessi rispetto ai punti di recapito di scolo delle acque.

Per la determinazione delle diverse situazioni di pericolosità si deve partire dalla teorica ipotesi in cui venisse a cessare o a mancare l’attività di bonifica, ed in base a questa determinare le zone i cui terreni si presentino in analoghe condizioni.

A tali fini, elemento rappresentativo appare la giacitura dei terreni. Sotto questo profilo il comprensorio può essere ripartito tra le seguenti zone:

  • terreni di pianura che necessitano del sollevamento delle acque;
  • terreni di pianura a scolo naturale sino a 100 metri s.l.m.; sono stati altresì considerati terreni di pianura a scolo naturale tutte le aree servite da irrigazione;
  • terreni con quote comprese tra le quote dei 100 e 250 metri s.l.m.;
  • terreni con quote superiori ai 250 metri s.l.m.

Dalla composizione dei due elementi tecnici, indice di intensità e indice di soggiacenza, come sopra determinati, si ricava l’indice di rischio.

La capacità drenante ovvero la permeabilità dei terreni può rappresentare il parametro del diverso comportamento.

Poiché la capacità drenante dei terreni o più genericamente permeabilità, è funzione della struttura e tessitura dei suoli è possibile attribuire a ciascun raggruppamento un giudizio sulla capacità drenante.

  • A) Terreni caratterizzati da buona o discreta capacità drenante - In questo gruppo si ritiene di comprendere i terreni indicati come arenili e comprendenti due ambienti di sedimentazione: marino ed eolico, limitati alla zona di costa adiacente al mare, nonchè i suoli sabbiosi, i suoli da detriti di falda ed i suoli su “crosta” che caratterizzano gran parte del territorio consortile.
  • B) Terreni caratterizzati da una limitata o scarsa capacità drenante - In questo gruppo rientrano sia i terreni di medio impasto (alluvionali), che nel comprensorio della Capitanata sono principalmente localizzati nelle zone di costa interne.
  • C) Aree urbanizzate - Per queste aree il discorso sull’attribuzione dell’indice di comportamento si presenta sostanzialmente diverso, in quanto l’impermeabilizzazione dei suoli produce un evidente diverso comportamento sia per la qualità di acqua che viene scolata, sia per i tempi di afflusso ai canali.

Dalla composizione degli indici di rischio e degli indici di comportamento, si perviene alla determinazione degli indici idraulici tecnici.

Gli indici idraulici tecnici come sopra determinati non possono tuttavia essere adottati così come sono, in quanto essi forniscono l’esatta misura e definiscono il diverso rapporto fra i vari immobili nei confronti dei danni evitati alle singole zone del comprensorio in funzione dell’attività di bonifica, ma non tengono conto del danno complessivo di cui risentirebbe tutto il comprensorio in caso di inattività della bonifica.

Si può affermare che, sia pure in diversa misura, tutti gli immobili consorziati, indipendentemente dalla loro destinazione economica, ricavano un beneficio dalle opere e dalle attività di carattere generale.

Ci si trova di fronte al cosiddetto “beneficio generale”.

Indici economici

La progressiva evoluzione delle tecniche produttive e della meccanizzazione (arature profonde, concimazioni, difesa chimica) ha determinato la graduale trasformazione del territorio con l’abbandono dei pascoli e l’intensificazione colturale di tutti i suoli agrari. Inoltre ha comportato un miglioramento complessivo della struttura del terreno migliorandone la permeabilità ed il franco di coltivazione con conseguente omogeneizzazione delle capacità produttive e maggiore uniformità di classi e conseguenti rendite catastali.

Per quanto sopra riportato il Consorzio, in relazione alle trascorse esperienze di gestione di ampi territori, dopo l’identificazione di aree omogenee, ha applicato le rendite virtuali elaborate e ricavate sulla base dei dati disponibili all’ex Ufficio Tecnico Erariale.

Aree omogenee del comprensorio di bonifica

Il Consorzio ha suddiviso il territorio in due zone principali caratterizzate dalla presenza o meno degli impianti pubblici di irrigazione:

  1.  aree irrigue;
  2.  aree asciutte.

Ciascuna delle aree è stata a sua volta suddivisa in sub aree così individuate:

1)  aree irrigue

  • Irrigua liv. 1 – aree irrigue in regolare esercizio
  • Irrigua liv. 2 – aree irrigue con dotazioni idriche ridotte
  • Irrigua liv. 3 – aree in esercizio sperimentale

2)  aree asciutte

  • Traf. Irrigua – aree di distretti irrigui in cui gli impianti sono in fase di approntamento ed è stato presentato il progetto esecutivo;
  • Asciutto liv. 1 – aree sulle quali la densità delle opere a carattere generale ha raggiunto un livello sufficiente a determinare un mutamento degli ordinamenti
  • Asciutto liv. 2 – Aree sulle quali la densità delle opere non è ancora tale da determinare un decisivo e generalizzato mutamento di ordinamenti ();
  • Asciutto liv. 2.1 – Aree con redditi dominicali uguali o inferiori al pascolo
  • Asciutto liv. 2.2 – Aree a scolo naturale al di sotto della isoipsa 100
  • Asciutto liv. 3 – Aree a sollevamento meccanico.

Le rendite catastali di ciascun immobile calcolate, come meglio descritto nella relazione generale, forniscono l’indice economico per i terreni extragricoli

Indici di beneficio

La composizione degli “indici idraulici” con gli “indici economici” fornisce gli indici di beneficio derivanti dalle opere di bonifica idraulica.

Verranno preliminarmente riportati sulle mappe catastali i limiti delle zone di pari indici idraulico e quindi verrà attribuito nel catasto consortile, a ciascuna particella ed a ciascuna unità immobiliare, l’indice idraulico spettante.

L’indice di beneficio si ottiene dalla relazione:

Ib = Ii x R

dove:

  • Ib = indice di beneficio
  • Ii = indice idraulico
  • R = reddito dominicale quale risulta al precedente punto 3.3.

Applicando la predetta formula l’indice di beneficio viene espresso per ciascuna particella o unità immobiliare da una rendita virtuale. Riportata in catasto la rendita virtuale (ovvero indice di beneficio) di ciascuna particella e unità immobiliare si perviene all’impianto catastale. Esso costituisce la base imponibile per la formazione del ruolo e verrà modificato soltanto per gli aggiornamenti conseguenti a vendite, frazionamenti, ecc.

Da un punto di vista operativo le predette operazioni non presentano particolari difficoltà, potendo essere affidate ai moderni sistemi informatici.

L’aliquota da applicarsi ciascun anno per ogni euro di reddito virtuale deriva dal seguente rapporto:

aliquota_beneficio

dove:

  • a = aliquota
  • B = importo da porre a ruolo risultante dal bilancio di ciascun anno
  • ?Rv = rendite virtuali di ciascuna particella e unità immobiliare.
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