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Fabbisogni irrigui colture

Volumi e note

Volumi stagionali delle acque irrigue

Annotazioni per tipologia di coltura

Fabbisogni irrigui

Pomodoro, carciofo, vite, olivo, pesco

II volume irriguo stagionale dei pomodori da industria deve contenersi tra i 4000 ed i 5000 mc/ha, in funzione dell’andamento climatico.


IMPORTANTE

per ottenere le massime produzioni è necessario irrigare a goccia, utilizzando la fertirrigazione, con turni brevi (da 2-4 giorni).

Il pomodoro risente dello stress idrico durante qualunque periodo del suo ciclo.

Con l’irrigazione a goccia, per una produzione ottimale, mediamente si suggerisce di effettuare i seguenti interventi irrigui:

  • APRILE - un intervento alla semina o al trapianto (250 mc/ha);
  • MAGGIO - 600 mc/ha equamente ripartiti;
  • GIUGNO - 1500 mc/ha equamente ripartiti;
  • LUGLIO - 1500 mc/ha equamente ripartiti;
  • AGOSTO - max 1000 mc/ha entro la seconda metà d’agosto ed in funzione delle esigenze di raccolta.

Con l’irrigazione a pioggia si possono indicativamente mantenere gli stessi volumi irrigui ma con intervalli ovviamente più lunghi (10 giorni circa).

La produzione sarà in ogni modo inferiore al pomodoro irrigato a goccia.

Il volume irriguo stagionale del carciofo deve contenersi tra i 2500 ed i 4000 mc/ha, in funzione dell’andamento climatico.


IMPORTANTE

l’irrigazione del carciofo è una tecnica importante per aumentare le produzioni e per regolare l’anticipo della produzione stessa. Se da un lato, però, un maggiore anticipo della produzione è vantaggioso per le migliori quotazioni di mercato, dall’altro esso diventa svantaggioso per l’atrofia dei capolini che l’alta temperatura estiva potrebbe procurare. Per cui la stagione irrigua non dovrebbe iniziare prima di fine LUGLIO e continuare fino all’autunno.

Con l’irrigazione ad aspersione, per una produzione ottimale si suggerisce quanto segue:

  • turno irriguo compreso tra 7 e 10 giorni;
  • il primo intervento irriguo, per indurre il risveglio della carciofaia, può avvenire a LUGLIO con un volume di adacquamento di circa 800 mc/ha (in terreni sufficientemente profondi);
  • per gli altri interventi irrigui, il volume d’adacquamento dovrebbe aggirarsi intorno a 500 mc/ha;
  • il numero massimo d’interventi irrigui non dovrebbe essere superiore a 7-8.

Con l’irrigazione a gocci a si consiglia quanto segue:

  • accorciare i turni irrigui e far salire il numero degli interventi a 11-12;
  • per ogni intervento è consigliabile non superare un volume di adacquamento di 300 mc/ha.

II volume irriguo stagionale della vite deve contenersi tra i 1800 e i 3000 mc/ha.

Esso varia in funzione dell’andamento climatico, della forma di allevamento e del tipo di vitigno usato (come anche in funzione di altre tecniche colturali).

Per una produzione ottimale, i valori dei volumi irrigui, stagionali medi suggeriti, sono:

  1. spalliera max 1800 mc/ha;
  2. tendone da tavola max 3000 mc/ha;
  3. tendone da vino max 2000 mc/ha;
  4. varietà precoci da tavola max 2500 mc/ha;
  5. varietà precoci da vino max 2500 mc/ha;
  6. varietà tardive da tavola max 3000 mc/ha.

IMPORTANTE

La vite è particolarmente sensibile alla carenza idrica nelle fasi di:

  • accrescimento dei tralci;
  • prefioritura;
  • accrescimento degli acini.

In annate particolari con andamento invernale a decorso siccitoso, in cui si arriva al risveglio vegetativo con scarsa umidità nel terreno, si consiglia di irrigare a fine marzo per le varietà precoci e nella prima metà d’aprile per le varietà medie e tardive con non più di 500 mc/ha.

Con il metodo irriguo a pioggia, mediamente si suggerisce di effettuare:

  • 1 - intervento irriguo tra la terza decade di aprile e la prima decade di maggio:
    • varietà precoci da vino 500 mc/ha;
    • varietà precoci da tavola 500 mc/ha;
    • varietà tardive da vino 500 mc/ha;
    • varietà tardive da tavola 500 mc/ha;
  • 2 - intervento irriguo a fine maggio (come sopra);
  • 3 - intervento irriguo a metà giugno (come sopra);
  • 4 - intervento irriguo tra fine giugno e i primi di luglio (come sopra);
  • 5 - intervento irriguo nella terza decade di luglio:
    • varietà precoci da vino 0 mc/ha;
    • varietà precoci da tavola 500 mc/ha;
    • varietà tardive da vino 500 mc/ha;
    • varietà tardive da tavola 500 mc/ha.

Un ultimo intervento irriguo potrebbe effettuarsi entro la metà d’agosto per le sole varietà tardive da tavola.

Per la vite a spalliera basterebbero tre interventi irrigui da 600 mc/ha ognuno in maggio, giugno e luglio.

MAI IRRIGARE DALLA FASE DI INVAIATURA IN POI

QUALUNQUE SIA IL TIPO DI VITIGNO

Con l’irrigazione a goccia (o a zampillo), si possono mantenere intervalli irrigui più corti e far salire massimo fino a 10 il numero degli interventi.

Per ogni intervento non si deve comunque superare un volume d’adacquamento di 300 mc/ha.

Il volume irriguo stagionale dell’olivo deve contenersi tra i 2000 e i 3000 mc/ha.

Esso varia in funzione dell’andamento climatico e della densità d’impianto. Le punte massime si raggiungono con circa 400 piante/ha (sesto d’impianto 5 x 5 mt. o 6 x 4 mt.).


IMPORTANTE

L’olivo è particolarmente sensibile alla carenza idrica in fase di:

  • accrescimento dei nuovi rami al risveglio vegetativo;
  • fioritura – allegagione;
  • accrescimento dei frutti.

In annate particolari con inverni a decorso siccitoso, in cui si arriva al risveglio vegetativo con scarsa umidità nel terreno, si consiglia di intervenire con una irrigazione (in aprile) con 500 mc/ha.

Con il metodo irriguo a pioggia, per una produzione ottimale, mediamente si suggeriscono i seguenti interventi irrigui:

  • 2 interventi da 500 mc/ha ognuno tra metà MAGGIO e fine GIUGNO;
  • 2 interventi da 600 mc/ha ognuno tra fine GIUGNO e metà AGOSTO.

Un’ulteriore irrigazione da 500 mc/ha, per le sole varietà da mensa, potrebbe effettuarsi in settembre in annate particolarmente siccitose.

Con l’irrigazione a goccia (o a zampillo), si possono mantenere intervalli irrigui più corti e fare salire massimo fino a 10 il numero degli interventi.

Per ogni intervento non si deve in ogni caso superare un volume d’adacquamento di 300 mc/ha.

Generalmente nella zona del Fortore l’intervento di Settembre (o d’Aprile) può essere eliminato dal programma irriguo.

Il volume irriguo stagionale del pesco deve contenersi entro i 3000 mc/ha.

Esso varia in funzione dell’andamento climatico e della precocità varietale.


IMPORTANTE

Il pesco è particolarmente sensìbile alla carenza idrica in fase di:

  • sviluppo radicale;
  • accrescimento dei frutti.

In annate particolari con andamento invernale a decorso siccitoso, in cui si arriva al risveglio vegetativo con scarsa umidità del terreno, si consiglia di intervenire nel mese di marzo con 500 mc/ha.

Con impianto irriguo a pioggia, per una produzione ottimale, mediamente si suggerisce di effettuare i seguenti interventi irrigui:

  • APRILE - 2 interventi da 500 mc/ha ognuno;
  • MAGGIO - 2 interventi da 500 mc/ha ognuno;
  • GIUGNO - 1 intervento da 500 mc/ha per alcune varierà più tardive.

Per varietà molto precoci, si consiglia un intervento irriguo subito dopo la raccolta ai fini di un accumulo delle sostanze di riserva e di uno sviluppo radicale completo che si rifletterà positivamente sulla produzione dell’anno successivo.

Con l’irrigazione a goccia, o a zampillo, si potrebbe aumentare massimo fino a 10 il numero degli interventi irrigui, con volumi di adacquamento d 300 mc/ha ognuno.

DOPO UN MESE CIRCA DALLA FIORITURA L’IRRIGAZIONE DIVENTA INUTILE


NOTE

L’agricoltore, deve comunque valutare l’efficacia degli eventi piovosi che potrebbero verificarsi durante la stagione, e detrarli dal volume di irrigazione.

L’agricoltore può rivolgersi ai Centri d’Assistenza Tecnica del Consorzio per ottenere informazioni più dettagliate sul consumo irriguo e sulle piogge.

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